I nostri vini

Dolcetto d'Alba - Midìes

Su una collina bianca  accarezzata da una brezza leggera a 550 metri sul livello del mare vi è la vigna "Rachilana" che dà le dolci uve usate per  produrre il  nostro  Dolcetto d’Alba. Il vino con le sue dolci note fruttate, esprime la forza delle grandi terre di  Monforte d’Alba.

Barbera d'Alba - Auream

Un vino che si presenta robusto e complesso. Capace di sostenere anche un medio invecchiamento. Questa barbera d’alba ha come sue principali doti la rotondità e dolcezza. Lunga e persistente, possiede un’acidità moderata che la rende piacevole al palato.


Langhe Nebbiolo - Vesprum

Capace di periodi prolungati di invecchiamento
e sostenuto da una grande struttura, si ritrova in questo Nebbiolo una delle
principali espressioni della terra di Monforte d’Alba. Vino pregiato e prezioso
che non smette mai di donare sensazioni uniche nel suo genere.

Barolo - Clivius

Il simbolo di Monforte d'Alba, prezioso e unico, il Barolo nasce sulle colline Monfortesi con la struttura, l’eleganza e il vigore che solo queste colline sanno dare. Capace di periodi prolungati di invecchiamento e sostenuto da una grande struttura, ha una ricchezza alla degustazione che lo rendono unico. L’affinamento in botti di rovere ne amplia il corpo e ne esalta le sensazioni olfattive. La lunghezza al palato è chiaro segno della ricchezza e del pregio di questo vino.


Langhe Nascetta - Oro

Vitigno a bacca bianca autoctono dell’Albese. Le sue prime testimonianze risalgono ai primi dell’800.

Riscoperto negli ultimi anni, sta riscuotendo molto successo, riesce a stupire anche i palati più esigenti.

In bocca la freschezza inonda il palato stupisce la sua equilibrata acidità e queste note floreali, abbinate ai sentori di mela, pesca e vaniglia , sono artefici di una piacevole sensazione succosa e serica.

Alta Langa

L’Alta Langa Docg è lo spumante brut del Piemonte. Una denominazione dalla produzione contenuta, con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.